Saranno consegnate nel corso del prossimo anno e hanno lo stesso concetto e sistema produttivo. Cambiano, leggermente, solo le dimensioni: la prima arriva a 6,70 metri di profondità, la seconda a 6,95
di A. Mariotti – taken from: SuperYacht24
Fondata nel 1990, l’italiana APM Keels è tra le aziende leader al mondo per la progettazione e costruzione di chiglie per yacht e superyacht. Tra i lavori più recenti commissionati ad APM ci sono le due chiglie telescopiche per il primo Swan 128 e il secondo wallywind110. Le due chiglie – spiega una nota dell’azienda – sono entrate nella fase di fresatura tramite macchina Cnc (Computerized numerical control, macchina a controllo numerico).
SUPER YACHT 24 ha parlato con Davide Legati, socio e direttore commerciale di APM Keels, per entrare più nel dettaglio di queste due importanti costruzioni. “Si tratta di due chiglie telescopiche per il primo Swan 128 e il secondo wallywind110, che ha una configurazione identica a Galma, il primo wallywind110 varato in estate. Sono chiglie telescopiche dalle dimensioni importanti ma ormai consolidate nel mercato e sono molto diverse dalle lifting keel, che hanno la cassa interna di carbonio laminato da fondo scafo alla coperta”.
Quali sono i vantaggi di una chiglia telescopica rispetto alla lifting?
“Il principale vantaggio è non avere ingombri all’interno della barca, tutto il movimento della chiglia avviene sotto alla linea di galleggiamento. Dopo le evoluzioni idrodinamiche degli ultimi anni hanno raggiunto lo stesso livello delle lifting keel, che in passato erano più diffuse, soprattutto su barche di queste dimensioni. Oggi non ci sono più queste enormi differenze, la chiglia lifting ha un vantaggio per le barche molto spinte, si possono usare profili più fini e farle più profonde, ma su barche più cruising come Swan 128 e wallywind110 la telescopica funziona molto bene”.
Ci sono differenze tra le due chiglie di Swan e Wally?
“Il concetto e il sistema costruttivo del progetto sono i medesimi, e lo sono anche il fissaggio a scafo e il funzionamento idraulico con lo stesso numero di cilindri. Hanno dimensioni leggermente diverse e che dipendono dal diverso dislocamento delle due imbarcazioni e dalle immersioni richieste dal progettista. La chiglia del 128 ha un’immersione massima di 6,70 metri e una minima di 4,40 con una corsa di 2,30 metri; quella di wallywind110 è invece più profonda per essere più performante e quindi ha un bulbo più leggero, ha un’immersione massima di 6,95 metri e minima di 4,50 metri con una corsa di 2,45 metri. Facendola più profondo ha il vantaggio di avere un bulbo più leggero, la differenza di peso tra i due bulbi è dell’ordine di qualche tonnellata”.
Per quale range dimensionale è indicata la chiglia telescopica?
“La chiglia telescopica è sempre esistita ma le prime pensate in un modo più innovativo risalgono a 10/12 anni fa. Il modello di barca più piccola che abbiamo fatto è un 58 piedi, la più grande è per ora lo Swan 128 ma stiamo già lavorando ad un modello per uno yacht ancora più grande, un 135 piedi. La maggior parte è su imbarcazioni di media dimensione, cioè tra i 70 e i 90 piedi dove la chiglia fissa, per essere performante, è troppo profonda, oltre i 3,5/4 metri, e quindi la telescopica diventa un’ottima scelta. Sulle imbarcazioni molto grandi il mercato è a metà tra chiglia lifting e telescopiche, con la seconda in grande crescita perché ormai sono riconosciute per avere anche ottime performance”.
Prima ha accennato alla costruzione di una chiglia per uno yacht ancora più grande dello Swan 128, cosa ci può dire?
“In realtà non la stiamo ancora costruendo ma solo ideando. Come produttori di chiglie siamo coinvolti con i designer della barca fin dalle primissime fasi del progetto, addirittura prima che il cantiere firmi il contratto definitivo di costruzione, perché è un componente fondamentale da conoscere per le sue caratteristiche di dimensioni e peso. Siamo ancora all’inizio del processo e dal momento in cui si inizia a pensarla per una barca ancora in fase progettazione alla fase di montaggio passano anche due anni e mezzo”.
Quanto tempo serve a costruire una chiglia?
“Dipende dalle dimensioni, quelle per barche fino a 80/90 piedi servono mediamente sei o sette mesi, per quelle più grandi si arriva anche a undici, dodici mesi. Noi forniamo la chiglia completa di tutti i componenti, arriva pronta da installare e collegare all’impianto idraulico”.
Quali sono i punti di forza di APM Keels?
“APM è una società che ha oltre 30 anni ed è composta da professionisti specializzati in costruzione di chiglie e ha sviluppato una serie di componentistica e caratteristiche di progetto riconosciute dal mercato con un’altissima qualità. Ci sono oltre 280 chiglie custom in giro, tra tutte le tipologie, senza difetti”.
di A. Mariotti – taken from: SuperYacht24